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La Propoli
La Propoli
Partiamo dall’inizio:
cosa producono le api?
Viene prodotto elaborando il nettare dei fiori per la alimentazione energetica dell'alveare. Un alveare in salute produce oltre 300 kg di miele all'anno che viene immagazzinato nelle cellette esagonali chiuse con un opercolo di cera.
Viene prodotta elaborando le resine di alcune piante. I vegetali producono queste resine per trasportare diversi principi attivi (es. polifenoli) per proteggere i loro tessuti da infezioni da microorganismi (virus, muffe e batteri) e dall'ossidazione da raggi solari. Le api la utilizzano per evitare malattie all'interno dell'alveare, per chiudere fessure, per ricoprire animali entrati e da loro uccisi (mummificazione).
Viene prodotto raccogliendo il polline da fiori e impastandolo. Il polline grezzo lo si vede sulle zampette posteriori delle api bottinatrici e vien stoccato anche esso nelle cellette esagonali chiuse con la cera.
E un alimento molto ricco di oligoelementi, vitamine e proteine e viene utilizzato dalle api per integrare la loro alimentazione a base di miele.
È un liquido altamente nutritivo che viene prodotto da ghiandole delle giovani api nutrici con le quali alimentano i primi tre giorni di vita tutte le larve. La larva che varrà nutrita per tutta la vita a pappa reale si trasformerà in regina sarà fertile (a differenza di tutte le altre api) produrrà centinaia di migliaia di uova e vivrà 3-5 anni (le api operaie vivono circa 1 mese).
È il materiale di costruzione delle api con la quale costruiscono i favi in cui stoccare i loro prodotti e fare crescere le larve, viene anchessa prodotta da ghiandole particolari.
La propoli e l'uomo
La lavorazione
La Propoli grezza raccolta nell’alveare deve essere lavorata per essere utilizzata dall’uomo, questa lavorazione si chiama estrazione.
Questa lavorazione serve a separarla da tutte quelle sostanze che riducono l’assorbimento (biodisponibilità) dei principi attivi utili all’ essere umano
Migliore è la lavorazione, più attiva è la sostanza: Alverio utilizza una propoli ottenuta con un innovativo processo di estrazione (Multi Estrazione Dinamica) che permette di ottenere un prodotto non solo ricco in principi attivi nella loro integralità, ma anche molto biodisponibile.
La formulazione
La propoli raccolto da molte piante in situazioni climatiche, ambienti, stagioni differenti, è molto eterogenea.
Per l’uso umano occorre però conoscere il contenuto preciso dei principi attivi una volta che si è verificato il dosaggio attivo.
La Propoli Alveario è analizzata con il più moderni e precisi strumenti analitici (es. HPLC-Massa) che permettono un corretto dosaggio nei prodotti commercializzati
La propoli
A cosa serve
Cosa serve la Propoli In Italia è classificato come integratore alimentare ed è formulato in varie forme liquide (spray, gocce, ...) e solide (capsule, compresse, caramelle, ...) ed ha una lunga tradizione d'uso derivata dal fatto che le api la utilizzano per immunizzare l'alveare evitando infezioni batteriche e virali nell'alveare ed è una delle sostanze naturali più ricche in polifenoli noti per le loro attività antiossidanti e antiinfiammatorie
Come funziona
Sono stati pubblicati più di 3.000 studi scientifici che provano molteplici attività nell'ambito della prevenzione immunologica
I principi attivi
La propoli contiene una eterogenecità di principi attivi di cui i principali sono i Polifenoli. I Polifenoli sono uno dei principali principi attivi vegetali con cui le piante si difendono dalle infezioni. Vengono trasportati mediante le resine a tutti gli organi della pianta. I Polifenoli sono noti non solo per le loro molteplici attività benefiche, ma anche per la loro instabilità: nelle resine i polifenoli sono però stabili. Lo stesso vale per la propoli che ne mantiene le attività a lungo nel tempo
La propoli nella storia
L’uso più antico riconosciuto è quello fatto dagli antichi egizi nel processo di mummificazione: l’attività antibatterica e antimuffa della propoli evitava la degradazione delle mummie.
Gli antichi luitai, tra cui Stradivari, la utilizzavano per proteggere il legno dei loro strumenti.
L’esercito russo nell”800 ma fino alla seconda guerra mondiale avevano nello zaino un unguento a base di propoli come antibatterico cicatrizzante. Gli americani dettero il nome di Russian Penicillin a questa sostanza.